g-audio magno! una g-alleria di immagini e parole

mercoledì 18 dicembre 2013

perViaDiTeEdiMe









da qualche giorno
sono in mostra in un negozio sfitto
in un centro commerciale
(la crisi, si sa, chiude qua e là e un po' di colore,
che non costa nulla,
a natale è piuttosto ricercato)

e poiché abbatteranno le pareti della vetrina, ho potuto
fare quello che preferivo, allora ho disegnato

(grafite, fusaggine, matita da muratore, pastello rosso ad olio)

scarabocchiare sui muri è stato proprio liberatorio,
anche se due giorni dopo l'influenza mi ha imprigionata, ma
ne è valsa la pena e questa è un'altra storia.

in un moto di orgoglio artistico
ho dato persino un titolo a questa mostra:
"per via di te e di me"
un bisticcio giocato sulla via del tè
e sulla (onni)presenza della mia vita

il tè perché è per via de "l'arte del tè"
(negozio prezioso che ha aperto temporaneamente
nel centro commerciale) che ho avuto accesso a quelle
enormi tre vetrine...

per Arte del Tè avevo
realizzato questa immagine



domenica 1 dicembre 2013

èUnlavoroFaticoso



il massimo l'ha raggiunto qualche tempo fa:
le maestre della scuolina ci hanno
affidato un compito per casa:
traforare stelle di cartoncino con un punteruolo

dopo la prima, affrontata con entusiasmo,
lo stop definitivo
"mi fa male al dito"
primo alibi
e, dopo, almeno due settimane
per raggiungere quota 4 stelle
(maledette stelle: le altre cento le sto ritagliando io!)
domani restituirò il punteruolo
e finirò il lavoro, perché con una frase
quel giorno mi ha spiazzata e
definitivamente messa a tacere:
"è un lavoro faticoso", ha detto
"lo facciamo domani, quando sono più grande"
quanta saggezza...
il proverbio enuncerebbe
non rimandare a domani quello che puoi fare oggi
ma come si fa, quando ci si appresta ad eseguire un compito
per cui ci si scopre di un giorno troppo giovani?
vale anche per gli adulti, secondo me...

qualche altra citazione, meno
eclatante, ma annotabile:
"giochiamo a nascondino?
io mi nascondo nella tenda e te mi cerchi?
conti fino a due uno tre!"
non ha ancora compreso appieno il meccanismo,
mi sa
(né a contare)

"voglio diventare grande e voglio muscolarmi"
non so chi glielo abbia messo in testa, non io, né suo padre, direi...

diffidenza:
adulto: "è finito"
lei: "voglio vede'"
adulto: "è finito"
lei: "mi fai vede' che è finito?"
effettivamente fosse stata un maschio l'avrei chiamata tommaso...

confusione ausiliaria:
"mi ho bagnata tutta"
(auto-assoluzione:
"ma non è niente!"
sdrammatizzazione ulteriore:
"a volte succede")

sabato 30 novembre 2013

inAttesa



un amico doveva fare un regalo...
eccolo

tre giorni di lavoro
di cui uno full full time
(ho persino preso un permesso
per stare blindata in casa a dipingere)

tecnica mista
ma mista mista
talmente mista che ci ho usato sopra anche
delle sgorbie... follia

una folle sala d'attesa
per l'appunto
nessuno escluso
si salvano solo l'uovo di drago rosso*
(forse)
e la "padrona di casa"
(sicuro)

quasi ogni dettaglio
è un codice segreto tra il
committente e la destinataria,
affidatomi in omino-stanghette (bic nera su carta)
una sera prima del ristorante cinese...

un affollamento difficile da stipare in una scatola
ma è successo,
confido nel successo
o sarà qualcosa che fa rima
- ma non altrettanto positivo -

spero bene
anche se
qualche giorno fa sono scampata dalla neve
e forse mi sono giocata il bonus

* spiego l'uovo di drago: la mia scimmia da "trono di spade"
che ritorna nel subconscio - a quando la prossima serie? -

conclusione a posteriori:
il successo è confermato!
alla destinataria è piaciuto,
solo l'uovo di drago non è stato capito
...
la mia scimmia da "trono di spade"
rimane tale e quale

venerdì 15 novembre 2013

perditaDiSostanza

cit. Bruno Munari


perdita di sostanza

è una diagnosi:
nella mia percezione, alquanto allarmante
ma nei toni del medico, del tutto tranquillizzante

"solo una perdita di sostanza
basterà della garza
e un cerotto"

e infatti

allora perché continua a risuonare in me
da oltre una settimana
questa
perdita di sostanza
?

a poco a poco mi sto svuotando;
i fianchi si riempiono, il rotolo della pancia,
le cosce,
esteriormente acquisto sostanza
mentre dentro la perdo,
eco di quella diagnosi
allarmante e tranquillizzante.

si può perdere sostanza dal cuore?
dall'anima? dal centro del pensiero?
piano piano mi disgrego
e non so perché...
sarà l'autunno

non c'entra la corsa di quel giorno
al pronto soccorso, 
dieci minuti ci abbiamo messo,
lei non ha nemmeno pianto 
con quattro dottori intorno,
uno spruzzo di amuchina, poi una garza e un cerotto:
"incidente domestico"
archiviato.

uno stendi-panni mannaro che le
ha azzannato un dito e un lembo di pelle
che da qualche parte si è impigliato
venendo via:
perdita di sostanza,
superficiale nell'essenza,
ma così profonda dietro al mio sterno, 
chissà cos'è.
si disgrega e disperde
e non so cos'è.

perdo parole dal centro del pensiero
l'espressione è faticosa, claudicante
perdo sfumature
perdo dettaglio
perdo
sostanza

non so perché l'ho messa giù così,
in fondo è un bel periodo: trovo soluzioni,
incontro la mia creatività, non mi rammarico per
i ritardi della mia quotidianità.
va tutto bene
ma mi andava di fissare questa ossessiva
ossessionante perdita di sostanza,
in fondo se il dito di tua figlia tutto d'un tratto
presenta un buco non può essere così facile da
mandare giù, sarà quello...

martedì 5 novembre 2013

lessicoFamiliare



lei:

"guarda papà ti ho comprato una maglietta"
il papà: 
"grazie, quanto è costata?"
"cinquantanove e cinquantadieci"

lei:

"posso bevere la coca cola?"

lei:

"schiaccio tutti gli spinaci,
li ammorbido un po'"

colazione d'artista: 

fetta biscottata in mano
lei: 
"la posso dipingere nella tua tazza?"
(intingere)
come dirle di no? (e si è bevuta anche un po' di caffè...)

io al padre:

"lascia perdere, adesso è in frenzy"
(nei gdr frenzy è sinonimo di furia)
lei:
"noooooooooo (lagnosa) io non sono in fenzi"

non so dove la bimba abbia sentito il "il pulcino pio",

in qualche meandro di youtube, forse,
comunque il tormentone inizia con "in radio c'è un pulcino"
e lei stasera mi ha chiesto:
"mi metti il ragno c'è un pulcino"?
approssimazione per familiarità? :))

ho un abbassamento di voce.

lei: 
"perché tu non parli molto bene?"
io: 
"perché ho male alla gola, amore. e mi si è abbassata la voce"
"come alla steca?"
"quale strega?"
"quella di biancaneve"
bene

memorie dalla scuola d'infanzia:

1. in piedi sulla sedia balla durante il pranzo
2. fugge dall'aula per mano ad un'amichetta e finisce in castigo
    si giustifica: "volevo vedere dove le dade cucinano"

neologismi:
"dove sono i miei burri cacai?"
"i bambini cattivi dicono culo mannaro"


l'immagine:
biglietto per un matrimonio
ecoline grafite bisturi

giovedì 22 agosto 2013

ilPunturaBabbi




non scrivo da secoli
la vita è scorsa via
la scuola è finita (e sta per ricominciare),
siamo stati in vacanza,
ho compiuto gli anni...
il marito si è operato al menisco
e ogni sera si faceva un'iniezione di eparina nella pancia,
la bimba era molto affascinata da questo gesto quotidiano

"ti faccio la puntura",
esclama una sera,
"io sono il puntura-babbi"

diagnosi:
dice il papà: "il ginocchio del babbo ha fatto crack"
parafrasa la bimba: "ha fatto cra, come le rane"

a tavola scodellando cucchiaiate di maccheroni
nel piatto del papà:
"verso un po' di pappa al nonn...
verso un po' di pappa a quello lì"

sgranando fagioli borlotti:
"io sono la contadina sbuccia-fagioli"
(meglio del presidente-operaio)

in auto:
"A me mi piacciono gli alberi grandi
e la luna
e anche i fiorellini
e anche le margherite..."

scene di ordinaria follia familiare:
la bimba con il papà
"papà, ti leggo un ibo?"
"sì, grazie"
"c'era una volta questo"
"..."
"è bello, eh?"
"mah..."

e infine:
"magi magi mucchi mucchi"
formula magica per ogni necessità...

ps
in alto draghi a cuore
pensierino per amici
china ecolina acrilico bianco pastelli grafite
non c'entrano nulla con il post

domenica 4 agosto 2013

auguriLuci




un compl<vvvvcobbbbbbbbbbbbbbbbnm
mmtmammnmtmimm mmmammmimcibx

dicevo:
un compleanno
questa sera
con tanti amici

la bimba vuole scrivere anche lei...
e si nota dalle prime righe

auguri Luci
una bella serata
un biglietto di auguri per te
e per i tuoi pazienti pazienti
:))

sabato 3 agosto 2013

laBiZia



Da domenica ho raddoppiato la
"ziitudine" o "zianza" che dir si voglia:
Ubaldo, al secolo Leonardo,
fratello di Wanda, al secolo Emma,
è nato...
non dirò finalmente perché era in anticipo
di dieci giorni, ma finalmente l'ha pensato
la mamma, dato il caldo.

Complimenti alla mamma e al papà che hanno
avuto quel coraggio di raddoppio che io,
personalmente, non ho.

Folli!!

Però è così bellino.

La sorella sta tentando di ignorarne l'esistenza
nella speranza che così sparisca
(suppongo)
sparisca così come è venuto.
E nel frattempo si appassiona di tartarughe
ninja (una delle quali proprio Leonardo
si chiama)...
Chissà.

Be' benvenuto Ubaldonardo
il mondo è nelle tue enormi manine...

giovedì 18 luglio 2013

SannaForPresident





il 19 e 20 gennaio scorsi
(un secolo fa, lo so)
ero a Milano presso l'Associazione Illustratori

il mio karma mi aveva proposto un corso con
Alessandro Sanna
e io non avevo potuto rifiutare
(dal momento che poco prima
ne avevo invocato proprio uno
ad alta voce)

(ometterò della febbre della bimba
e del rischio di non partire)

questo il resoconto sul corso:

2 giorni intensi presso la sede della AI
2 organizzatrici sorridenti e disponibili
1 gruppo variegato e stimolante
1 "maestro" superlativo

peccato che quello che fa Sanna non possa essere davvero insegnato...
usare la sua tecnica equivarrebbe a plagiarlo;
tecnica e soggetti,
significante e significato,
sono strettamente collegati
e spesso si fissano sulla carta in un'unica pennellata
fluida
magistrale
sintetica
vibrante

e quella pennellata,
apparentemente improvvisata,
è semplicemente l'ultima di un milione di pennellate
provate e riprovate in anni di pratica e litri di inchiostro;
quella pennellata,
che piega a destra e diventa un gatto
o si assottiglia e imprime un corpo
o si scompone e suona il violino
è La Sua Pennellata

ognuno di noi deve trovare la propria
questo è certo

però possiamo usare la stessa carta
patinata per gli inchiostri
o la stessa Canson per gli acquerelli;
possiamo comprare compulsivamente (come lui)
tutti i pennelli grossi, strani, baffuti, ricci, cinesi, giapponesi,
alieni
che ci capita di incontrare sulla nostra strada
e (come lui) possiamo dirigere la nostra strada
"casualmente", "accidentalmente"
verso negozi di pennelli;

e poi fare esperimenti all'infinito
(come lui);
documentarci sui soggetti;
confrontarci con gli altri autori;
osservare il mondo con la coda dell'occhio
e poi a occhi socchiusi e
poi a testa ingiù...
assorbire il tutto, digerirlo e
infine
(come lui) riproporlo al prossimo
in una sintesi personale filtrata dalla nostra individualità...

questo, mi pare, sia Sanna

e poi è quel lieve difetto di pronuncia,
un accenno di balbuzie, direi,
che lo rende ancora più speciale,
come persona, come insegnante e come comunicatore...

due giorni preziosi
che rivivo solo oggi, a distanza di mesi,
e che rimpiango di non aver potuto mettere a frutto
con un po' di pratica seguente...
non è un resoconto, lo so,
ma andrà bene lo stesso
:)


sabato 13 aprile 2013

quandoSaròGrande



dimenticavo il
"quando sarò grande"
più eclatante
che risale al 24 febbraio scorso
(lo so perché la mia seconda memoria storica
è facebook, per sopperire alla mancanza
di diario cartaceo, che è una vita che
mi riprometto di tenere)

accoccolata sul letto accanto al padre
ha formulato una
dichiarazione d'intenti precisa e
altrettanto inquietante:
quando sarò grande
diventerò un maschio, come il babbo

lei è avanti(ssimo)
ora sta a noi tenere il passo

venerdì 12 aprile 2013

penché?




ecco, ci siamo,
è giunta l'era del
PENCHE' (PERCHE')?

essendo passati attraverso quella del
"quando sarò g(r)ande"
non credevo ci toccasse in sorte anche questa,
ma si è manifestata durante il week end scorso

eravamo in macchina
(diretti alla play di modena)
viaggio di un'ora e mezza
scandito dai mille mila (e un) "penché?"
spesso ricorsivi:
penché è tutto sponco?
perché si è sporcato, amore
penché?
perché non è stato attento
penché?
perché ha camminato nel fango e si è schizzato
penché?
perché non è stato attento
penché?
...

la fase del
"quando sarò grande"
però naturalmente persiste
e mostra evoluzioni (non prive di inquietudini)

nata da interazioni adulto bambino sul genere:
amore, lascia giù il coltello,
sei troppo piccola per usare il coltello,
solo i grandi lo usano
o ancora:
queste sono gomme da masticare, sono solo per i grandi
i piccoli mangiano le caramelle morbide
ha generato inferenze tipo:
"quando sarò grande userò le fombici e il coltello"
"quando sarò grande mangerò le caiamelle dei grandi"
"quando sarò grande beverò il caffè caffè (diverso dal caffè d'orzo che beve tuttora)"
"quando sarò grande guiderò la macchina"

ma anche aberrazioni:
"quando sarò grande beverò il sapone"
poiché nella sua amata attività di lavaggio piatti
un giorno le ho detto:
ti metto il sapone nell'acqua, ma poi non berla

ogni divieto odierno, perciò,
si traduce in una opportunità per il futuro
beverò il sapone...
e penché no?

(l'immagine
è roba vecchia
e non c'entra nulla,
ma riflette la surrealtà
del momento. mi pare)

mercoledì 3 aprile 2013

nomoDelleNevi





erano mesi che non disegnavo così
erano mesi!

un po' di sperimentazione
e
qualche nuovo ospite domestico:
dopo la talpa
(che da sabato scorso si è a tutti gli effetti materializzata,
in pelo sintetico e imbottitura, sotto forma di
peluche trudi)
ecco giungere l'abominevole uomo delle nevi
(nomo delle nevi)
e il lupo mannaro
(iupo mannaio)
entrambi tratti dal bel
libro "davanti alla mia casa c'è"
che un'amica ci ha regalato tempo addietro.

ognuno di questi "mostri"
nella sua veste gentile
porta doni
(ovini di cioccolato, in genere)
li nasconde sotto le tazze della colazione
o li dimentica sul tavolo di cucina;

per l'insito timore spesso la bimba mi chiede
di disegnarli e poi di sommergerli sotto
onde e onde e onde
e poi di disegnarli ancora.

un giorno ne ho fatti 3
di questi uomini delle nevi
(avevo bisogno di usare un po' di rosa)
dovrò poi fare anche qualche "iupo mannaio"

martedì 2 aprile 2013

nomeProprio

 






Federico è nato poco prima della
nostra bimba matta,
poi i suoi "insani" genitori hanno
deciso di raddoppiare
e l'hanno fatto in tempi record,
così oggi Federico ha un
Filippo per fratellino.

tutta la mia stima a questi genitori,
che col sorriso sulle labbra e
tanti calorosi abbracci hanno celebrato un
secondo battesimo ieri.

e benvenuto Filippo,
gufetto conciliante, che si è goduto
i passaggi di braccia in braccia
gustando maglioncini e testando
resistenze di collane ed orecchini.

una bella giornata

e grazie al dipinto onDemand
di cui parlavo ieri,
che mi ha sciolto la mano
e incanalato le energie,
ho potuto fissare su carta
anche i qui presenti nomi

filippo è (dal greco) amante dei cavalli
(attributo di Alessandro Magno che cavalca là in cima)
federico è (dal germanico) ricco di pace
(ho inserito Federico II là da una parte perché merita rispetto, almeno mi pare)

il tutto per ricordarmi ancora una volta
dei tanti nomi di bimbi, ormai grandi,
che aspettano di essere realizzati...
sospesi imperdonabili che piano piano
andrò a concretizzare.

lunedì 1 aprile 2013

onDemand




un amico oggi doveva fare un regalo
alla sua ragazza

insieme hanno alcuni coinquilini
immaginari

Pin Pin agente del formaggio
coccodrillo di peluche rosa
protettore dei più deboli;
gatto Nope
bastian contrario di un gatto
in giornata perennemente no;
e poi Miss Mincky
cane buono e invisibile
un po' invadente, ma nessuno se ne accorge, perché non si vede...

li ho messi su carta,
sono piaciuti.

oggi sono una donna felice

domenica 31 marzo 2013

buonaPasqua




approfitto della Pasqua
per interrompere il lungo lunghissimo
silenzio

lo so, tra le altre cose,
mi resta in sospeso il
resoconto sul corso di Sanna, ormai
invecchiato di svariati mesi
(il corso, intendo, ma anche Sanna, presumibilmente...)
e a proposito:
il fatto che questa immagine sia molto simile ad una sua
bellissima
illustrazione
è un caso, fortuito,
non voluto
anzi, non me ne ero nemmeno accorta...

AUGURI

venerdì 8 febbraio 2013

aggiornamento

 
 

grande soddisfazione
oggi tutta mia,
la piccola dittatrice non c'entra,
anche se
se scrivo solo oggi dopo secoli è
naturalmente colpa sua,
se devo ancora fare il resoconto
del bellissimo corso con Alessandro Sanna
cui ho partecipato un mese fa all'Associazione Illustratori
è sempre colpa sua
(e colpa sua se stavo per rinunciare
all'ultimo secondo!),
e se tardo con le consegne dei lavori che mi hanno
commissionato
è sempre colpa sua...
 
colpevolizzare i figli mi pare
un ottimo metodo educativo,
quando inizierà a leggere, però,
dovrò fare sparire questi post...
 
ma andiamo avanti,
perché si è svegliata e i miei minuti sono contati
 
la soddisfazione è stata vendere due disegni,
uno per la nascita di un Francesco
(significato del nome "libero", che sta là in cima)
e l'altro per un regalo ad una signorina sognatrice
con la passione per la scrittura...
questo che avevo realizzato un po' di tempo fa
per sperimentare i pantoni
che ora, tra parentesi,
sono da buttare perché
passati sotto le grinfie della
dittatrice mostruosa...

 

 
 
 
sono felice.
 
aggiungo il bigliettino
improvvisato un mese fa,
dopo il corso del suddetto geniale illustratore,
per il compleanno di un'amica.
lo aggiungo quale anticipazione
sul resoconto di cui sopra,
anche se ancora devo comperare i pennelli giusti
per emulare il suddetto geniale
(e sempre per colpa sua!)
 
 
 
 
 
dovrò ricordarmi di scrivere qualcosa sull'ultima new entri di casa wonderland:
l'abominevole uomo delle nevi
(nomo delle nevi)
invenzione paterna che ha traumatizzato la prole
e che di conseguenza ormai abita nel nostro frigo
nella duplice versione buona e cattiva,
bianca e nera
(come il lupo e come la talpa)
ma per ora sono semplicemente felice.

sabato 26 gennaio 2013

diKiwiBrufoliEaltreAmenità


sto covando questa lista ancora da natale
ma non ho avuto il tempo di disegnare nulla
perciò inserisco questa vecchia, vecchissima Alice
(2006!)
per dare voce a quella più nuova
(2010)
quella in carne ed ossa
che sempre più ci fa riflettere
e la domanda è "ma chi è, questa? chi è questa creatura
che oggi fa parte delle nostre vite, che condivide il nostro tetto(letto),
che monopolizza le nostre esistenze e che ha, indubbiamente,
una propria, autonoma personalità?"

la creatura parla
la creatura dice:

"antoia kigui" (=ancora kiwi)
non si dice kigui, amore, ma kiwi
"kigu"
no, k-i-w-i
"ki gui"
no, kiwi
"kiku"
no, amore, ascolta bene: K-I-W-I
"antoia kigui" ribadisce e chiude "si dice così: ki-gui"

vince lei

round 2

guardati, dico, sei tutta brufolosa
"anche te" risponde "sei tutta bufolosa, sulle guance, come io"

e il 3

la vado a prendere dai nonni dopo una giornata intera
e nemmeno mi degna di uno sguardo,
ma continuando a giocare domanda:
"come va?"

sotto le coperte facciamo il gioco della caverna
(inventato dal papà)
c'è un mostro, le dico
lei ride
mi proteggi? le chiedo

"ti proteggio"
sono tranquilla


ritorna il
"me lo funzioni?"
detto di foto su monitor di computer:
youtube la persuade ogni giorno di più
che ogni immagine su schermo possa
prendere vita

ed è arrivato il momento delle canzoni
e dei tormentoni:
"tubbie tubbie tubbie lava lava lava" (teletubbies)
i due liocorni
i barbapapà
"vola vola maya ape"
"o o a o" (be a body di grimes)
"boia boia" (oh yeah di bat for lashes)
"saiò" (salirò di daniele silvestri)
"la formicuzza" (una filastrocca assurda
dove il marito della formica, il grillo, si rompe
il cervello nel giorno del loro matrimonio
e che vede la formica brindare alla sua dipartita
la stessa sera
mah...)

adesso quando la saluto
(sia che vada a lavorare, sia che
la lasci dai nonni) e le dico
ciao amore, ti do un bacino
risponde
"non voglio dare un bacino"
"non voglio salutare"
nella speranza che questo impedisca la mia uscita di scena,
immagino

va così
ci tiene in pugno

sabato 12 gennaio 2013

oggiSposi




oggi si sposano Augu e Marco
:-)=
felicitazioni, ragazzi!

il post l'ho scritto ieri

la bimba ha dormito poco
e questo è il risultato
(sono soddisfatta)

dietro le mie spalle i risultati
saranno altri:
ho lasciato l'ecolina verde in balia della
piccola godzilla, con acqua, fogli di riciclo e
un pennello grosso...

la bimba ha il naso verde
il tavolino è verde
e chissà quanto verde scoprirò in giro per casa

però si applaude e si dice "bava!!!"
e continua a chiedermi
"antoia coioe"
intervallato da
"ohhhh, un paticcio"

magari porto anche lei al corso di Sanna, il 19,
potrebbe trarne risultati sorprendenti

danni collaterari:
le mani sono verdi, tutte tutte,
il nome di godzilla corrisponde,
e non viene via
nemmeno con il sapone
andremo al matrimonio con le mani verdi:
ora dovrò trovare un abito in tinta

domenica 6 gennaio 2013

eLeVacanze?





le vacanze son finite

lavorare a scuola è un ritorno al passato,
che non so se augurare a qualcuno
:-)=
ritorni a sognare gli esami e a
temere la fine delle vacanze,
ritornano i ritmi dell'infanzia/adolescenza:
studio, interrogazione, compiti,
la domenica
e ancora studio, interrogazioni e compiti
(esami?)
l'estate

poco importa se sei dall'altra parte della cattedra
il peso è lo stesso
poco importa se la tua infanzia/adolescenza sia stata
felice
mediocre
spensierata
sufficiente...
ci torni
e basta

la mia non è stata male
soprattutto il mio rapporto con la scuola non era
pessimo
anzi, me la cavavo proprio bene
ma sogno ancora gli esami e non è un bel sognare

è un po' come correre su una ruota per criceti

se un tempo si frequentava la scuola
in attesa che fosse finita,
ora non dovrà più finire:
a un anno ne seguirà un altro e un altro ancora
e quando sarà finita sarà il pensionamento
la fine

un anno via l'altro
settembre - giugno - l'estate
settembre - giugno - l'estate
e se da studente crescevi, maturavi, evolvevi
a vista d'occhio
da insegnante puoi più che altro invecchiare

a dire il vero maturi, evolvi, migliori (?) anche da insegnante,
ma oggi prevale in me il senso di caducità:
sarò in crisi di mezz'età?*

anche se fosse per fortuna sono ancora precaria
(pertanto sempre giovane, pur non anagraficamente)
e non è mica detto che sarò mai di ruolo
o che mi spetti mai una pensione

sono sollevata
e domani si ricomincia

* oppure sarà che è un mestiere difficile
   e che avere una figlia piccola ti palesa
   lo scorrere inesorabile del tempo