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mercoledì 4 maggio 2016

diSperanza



ormai qualche settimana fa scarabocchiavo questa perplessa disegnatrice di se stessa.
la speranza, si dice, è l'ultima a morire
sarà

oggi, guarda caso, all'ultima ora abbiamo letto
del "vaso di Pandora", però nel nostro libro la Speranza
non viene menzionata...
non è la speranza che rimane impigliata all'orlo del vaso
quando tutti i mali ne escono?
ma oggi all'ultima ora no: di lei nessuna traccia

e così ho concluso la mattinata
senza Speranza.

e dire che
nonostante fossi entrata in prima urlando,
forse portandomi appresso la tensione della terza
così come succede a casa, quando urlo a destra e a manca
perché c'è qualcosa che mi è rimasto attaccato addosso,

e dire che tutto poi
tra un Narciso e un Prometeo, un'aquila divoratrice di fegati,
altre vendette divine e qualche amore infelice, come spesso capita in letteratura,

e dire che tutto poi si era concluso
con il suono della campana
nel migliore dei modi,
nel migliore dei modi possibili...

perché, allora, sono ancora qui a riflettere su quella casuale mancanza
all'ultima ora?

poi per fortuna leggo il titolo che ho scritto
con il consueto vezzo di non lasciare spazi tra le parole
lo leggo con nuovi occhi, gli occhi di chi si sta smarrendo e trova un appiglio
"diSperanza"
e mi rincuoro

è "disperanza", quindi, quella che sento
non disperazione né, tantomeno,  mancanza di speranza,
solo disperanza, passerà,
nonostante le incomprensioni, i conflitti, i dispetti, le ripicche,
le vendette divine e qualche amore infelice, come spesso capita in letteratura
e nella vita reale

passerà
ma la speranza resterà