g-audio magno! una g-alleria di immagini e parole

mercoledì 18 dicembre 2013

perViaDiTeEdiMe









da qualche giorno
sono in mostra in un negozio sfitto
in un centro commerciale
(la crisi, si sa, chiude qua e là e un po' di colore,
che non costa nulla,
a natale è piuttosto ricercato)

e poiché abbatteranno le pareti della vetrina, ho potuto
fare quello che preferivo, allora ho disegnato

(grafite, fusaggine, matita da muratore, pastello rosso ad olio)

scarabocchiare sui muri è stato proprio liberatorio,
anche se due giorni dopo l'influenza mi ha imprigionata, ma
ne è valsa la pena e questa è un'altra storia.

in un moto di orgoglio artistico
ho dato persino un titolo a questa mostra:
"per via di te e di me"
un bisticcio giocato sulla via del tè
e sulla (onni)presenza della mia vita

il tè perché è per via de "l'arte del tè"
(negozio prezioso che ha aperto temporaneamente
nel centro commerciale) che ho avuto accesso a quelle
enormi tre vetrine...

per Arte del Tè avevo
realizzato questa immagine



domenica 1 dicembre 2013

èUnlavoroFaticoso



il massimo l'ha raggiunto qualche tempo fa:
le maestre della scuolina ci hanno
affidato un compito per casa:
traforare stelle di cartoncino con un punteruolo

dopo la prima, affrontata con entusiasmo,
lo stop definitivo
"mi fa male al dito"
primo alibi
e, dopo, almeno due settimane
per raggiungere quota 4 stelle
(maledette stelle: le altre cento le sto ritagliando io!)
domani restituirò il punteruolo
e finirò il lavoro, perché con una frase
quel giorno mi ha spiazzata e
definitivamente messa a tacere:
"è un lavoro faticoso", ha detto
"lo facciamo domani, quando sono più grande"
quanta saggezza...
il proverbio enuncerebbe
non rimandare a domani quello che puoi fare oggi
ma come si fa, quando ci si appresta ad eseguire un compito
per cui ci si scopre di un giorno troppo giovani?
vale anche per gli adulti, secondo me...

qualche altra citazione, meno
eclatante, ma annotabile:
"giochiamo a nascondino?
io mi nascondo nella tenda e te mi cerchi?
conti fino a due uno tre!"
non ha ancora compreso appieno il meccanismo,
mi sa
(né a contare)

"voglio diventare grande e voglio muscolarmi"
non so chi glielo abbia messo in testa, non io, né suo padre, direi...

diffidenza:
adulto: "è finito"
lei: "voglio vede'"
adulto: "è finito"
lei: "mi fai vede' che è finito?"
effettivamente fosse stata un maschio l'avrei chiamata tommaso...

confusione ausiliaria:
"mi ho bagnata tutta"
(auto-assoluzione:
"ma non è niente!"
sdrammatizzazione ulteriore:
"a volte succede")